Abbiamo visto il documentario "Zeitgeist Addendum" che ci è stato segnalato in un commento al post sul
Signoraggio.
Il film si basa sull'assurda tesi di fondo che già abbiamo affrontato nell'articolo sul Signoraggio, secondo la quale il denaro sarebbe "creato dal nulla" e che sarebbe
la radice di tutti i mali (addirittura sostiene che senza denaro non vi sarebbero più crimini...).
Propone di eliminare il denaro, senza però spiegare come funzionerebbe il sistema in alternativa, e dimenticando che esperimenti di "ingegneria sociale" per eliminare il mercato (v. il comunismo) sono stati già tentati e si sono rivelati fallimentari. Propone di sostituire all'economia basata sul denaro,
un'economia "basata sulle risorse", senza però spiegare come fare concretamente. Sostiene che finché l'economia si baserà sul sistema monetario, sarà impossibile la conversione a forme di energia sostenibile (mentre è proprio quello che sta accadendo...). Utilizza un
linguaggio pseudo-scientifico (con tanto di "esperti" che parlano davanti a fotografie di stelle e navicelle spaziali...) per ingannare gli ingenui e chi non è esperto di economia.
In effetti questo documentario può essere usato come test sulla propria capacità di ragionare (chi dopo averlo visto esclama: "è tutto vero!" dimostra di non avere un grande spirito critico..), oltre che sulla capacità di usare il buon senso: possibile mai che tutte le banche e tutti i governi del mondo, di destra e di sinistra, democratici e non, siano in combutta per schiavizzare i loro stessi popoli?
La tesi che nel mondo non vi sia democrazia, e la richiesta di boicottare il sistema, mostrano la visione estremistica (e poco democratica) che anima gli autori del filmato. Tra l'altro questo avviene proprio dopo che l'elezione di
Obama ha dimostrato che la democrazia americana (il documentario è americano e parla esplicitamente della democrazia americana come di una finta democrazia) è ancora vitale e che non è necessario che a vincere le elezioni siano sempre i protetti delle
lobbies (ma ovviamente per il documentario anche Obama è solo un politico schiavo delle
lobbies). Se si vuole cambiare le cose ci si deve impegnare in politica, cercando di convincere la maggioranza, mentre se si boicotta il sistema si dimostra di avere una personalità intollerante e poco democratica, che pretende che le cose vadano come si desidera, senza ascoltare le opinioni e le ragioni altrui.
Al di là del modo suggestivo con cui cerca di porsi, questo documentario presenta parecchie inesattezze, e in genere si basa su considerazioni semplicistiche e su una sociologia d'accatto (esempio: "è impossibile aspettarsi che gli esseri umani si comportino in modo etico e decoroso"). Non vale la pena di soffermarvisi, piuttosto si possono ricordare le tesi principali che emergono dal film. Esse sono estremistiche oltre che semplicistiche (le due cose sono ovviamente collegate: è facile ridurre tutti i problemi ad un'unica causa e prendersela con essa: in questo caso il denaro).
- Intanto si ripropone la tesi che
il denaro è creato "dal nulla", che come abbiamo visto
non ha senso, infatti le Banche Centrali emettono denaro solo se coperto da beni reali a garanzia, non "dal nulla". Più in generale, non si vuole capire che il denaro è semplicemente un mezzo per misurare e per scambiare la ricchezza, ricchezza che altrove è stata già prodotta (altrimenti il sistema crollerebbe dopo due giorni). Tra le prime forme di denaro un tempo si usava il grano (e infatti esiste ancora l'espressione "il grano" utilizzato come sinonimo di denaro), si sono usate le pecore (da ciò il termine "pecunia"), ecc. E' evidente che nessuno di questi mezzi (compresi l'oro, l'argento o il rame) hanno una base oggettiva o assoluta. Se le banconote sono moneta creata "dal nulla", lo è anche l'oro, il grano, il rame, le pecore e quant'altro. Se l'azione della Banca Centrale di scrivere un valore fittizio nelle banconote è ingiustificabile, lo è anche quella di scrivere un valore nelle monete d'oro. A questo punto, in attesa di proposte alternative, non ci resta che tornare al baratto...
- Si ripete la storia che il denaro crea
debito, anzi che sia esso stesso debito. Come abbiamo visto nella pagina sul Signoraggio si tratta di un'altra tesi inconsistente.
- Viene data un'interpretazione erronea del
moltiplicatore monetario, sostenendo che si tratti di un ulteriore mezzo per creare moneta "dal nulla" (ma se già la prima era creata dal nulla, che bisogno ci sarebbe di inventarsi altri metodi diabolici per "creare" moneta dal nulla? bastava chiedere altre banconote alla Banca Centrale!) e "quindi" crea debito. In realtà il moltiplicatore è l'ovvio risultato di un sistema in cui esiste il credito. Non c'è niente di così tremendo e luciferino. Se, come vorrebbero gli autori del documentario, si eliminasse il credito, si tornerebbe al livello di povertà di qualche secolo fa.
- Si sostiene che il sistema fondato sul denaro tende a impoverire i popoli perché crea
inflazione. Vi è un'evidente contraddizione: si sostiene dapprima che la creazione di moneta genera un "aumento della domanda di beni e servizi" e subito dopo che essa genera un'inflazione, che è una "tassa nascosta". Ma i due processi sono opposti: il primo (l'aumento della domanda di beni e servizi) significa più ricchezza, il secondo (l'aumento dei prezzi e dunque l'inflazione) significa meno ricchezza! Il fatto è che gli autori del film non possono sostenere che il sistema del credito possa avere effetti espansivi per l'economia, perché vogliono sostenere che esso è il male in sé, per cui dopo aver detto (correttamente) che il sistema monetario/bancario può generare un aumento di ricchezza, essi si devono rimangiare le parole e sostenere che in realtà esso crea più povertà!
La tesi che l'inflazione è un metodo nascosto per impoverire la gente è una semplificazione inaccettabile. Se fosse, così i popoli si impoverirebbero sempre di più, e oggi saremmo più poveri di cento anni fa, perché un po' di inflazione è normale nelle economie di mercato. Peccato che oltre ai prezzi,
nel lungo periodo tendono a salire anche i salari, e dunque ciò che conta per determinare la ricchezza di una nazione non è il valore del denaro in sé, ma il
potere d'acquisto. Se io guadagno un Euro al mese e un pollo costa un Euro, io posso comprare un pollo al mese; se io guadagno 1000 Euro al mese e un pollo costa 10 Euro, io posso comprare 100 polli al mese. Quindi a me non interessa tanto sapere quanti Euro in assoluto costa un pollo, ma quanto costa rispetto al mio stipendio. Ovvio. Ma gli autori del documentario non ci arrivano. "Un dollaro nel 1913 corrispondeva al valore di 21,6 dollari del 2007", si dice nel film, come se questa fosse una grande catastrofe. Invece, (a meno che non si voglia sostenere l'assurda tesi che nel 1913 un cittadino degli Stati Uniti fosse 21,6 volte più ricco che nel 2007!) questo semmai dimostra che l'inflazione non è di per sé causa di povertà. Ovviamente, il film si guarda bene dal dirci qual era lo stipendio medio di un americano nel 1913 e di quanto è salito nel 2007...
- Basandosi sull'origine della moneta, si sostiene che
la moneta è debito, dimenticando che il debito normalmente può essere ripagato. Se la banconota da 10 Euro che io ho in tasca in origine è stata emessa perché una banca aveva bisogno di denaro, ciò non significa che anche per me quella banconota valga come debito. Del resto se veramente la moneta fosse debito e dunque il sistema basato su di esso fosse un macigno che ci schiavizza tutti, non si capirebbe come mai nessun economista e nessun Premio Nobel se ne sia accorto...
- Si collega l'esistenza della moneta con il fatto che la gente "è costretta a competere per il
lavoro, al fine di ottenere abbastanza denaro dalla base monetaria per coprire il costo della vita". Insomma, purtroppo i soldi non crescono sugli alberi, e per campare guarda un po' che tocca fare, lavorare!
- Si sostiene che
l'interesse collegato ai prestiti è
impossibile da ripagare, perché non vi sarebbe il denaro per ripagarlo... strano, perché prima ci avevano detto che questo denaro viene creato "dal nulla" e poi moltiplicato tante e tante volte secondo un meccanismo diabolico... ma ora no, questo denaro, quando si tratta di ripagare i debiti con gli interessi, non c'è più. Come sanno bene tutti quelli che nel corso della loro vita hanno contratto un debito o un mutuo, che sono riusciti tranquillamente a ripagare (forse perché non avevano fatto il passo più lungo della gamba e non avevano acceso mutui impossibili per comprare un castello pur avendo uno stipendio normale...).
- Si connette la
politica estera americana, volta a rovesciare i governi che non si consideravano vicini agli interessi americani, con il sistema monetario che indebiterebbe i popoli. Ancora una volta si semplifica il quadro, ignorando ad esempio il contributo dato dalla Guerra Fredda (gli Stati Uniti avranno sbagliato a sostenere delle dittature, ma non lo facevano solo per interessi economici). Infatti, va detto che se anche si sostiene che gli Stati Uniti hanno perseguito una politica estera (spesso criticabile) volta a soddisfare i propri interessi, questo non significa che i loro governi volessero schiavizzare gli stessi cittadini americani.
- Un discorso analogo vale per le critiche (tutto sommato condisivibili) alle multinazionali e alla politica seguita dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale, che in luogo di aiutare i Paesi poveri hanno spesso contribuito a peggiorare ulteriormente le loro condizioni. Ma questo non c'entra nulla con la creazione della moneta. Inoltre le cose sono raccontate in maniera semplicistica e schematica, ad esempio si sostiene che queste istituzioni internazionali abbiano creato il debito dei Paesi poveri, mentre in genere esse concedono prestiti ai Paesi che per qualche motivo si sono indebitati. Inoltre si sostiene l'assurdità che la coltivazione di oppio in Afghanistan sarebbe gestita dagli Stati Uniti che ne trarrebbero profitto (ovviamente, tutto il male è dalla stessa parte)...
- Una volta trovato il colpevole per tutto, qualsiasi cosa viene collegata ad esso. Per cui anche la
scarsità delle risorse è dovuta, secondo il documentario, al sistema monetario. Qui la causa viene scambiata con l'effetto: la scarsità delle risorse semmai è la causa dell'esistenza dell'economia, del denaro, del lavoro ecc. Se si eliminasse il denaro, purtroppo, non cadrebbero le manne dal cielo...
- Si confondono problemi diversi, come quello delle
diseguaglianze economiche, cercando di dimostrare che tutti siano riconducibili alla stessa causa, seguendo un approccio semplicistico che trova una monocausa (è tutta colpa di x) per spiegare tutto. Peccato che la
povertà sia sempre esistita, anzi prima che esistesse l'economia moneataria le cose non andavano certo meglio. Dopo di che si può convenire sul fatto che l'indebitamento medio dei cittadini-consumatori dei Paesi occidentali sia troppo alto (perché sono stati indotti a vivere di consumi e a non risparmiare), che le politiche delle banche e delle
corporations sono spesso volte a massimizzare i propri utili ecc., senza il bisogno di scomodare insensate teorie pseudo-scientifiche sul denaro creato dal nulla e sulla moneta-debito.
Ignorando il fatto che
fino ad ora lo sviluppo tecnologico è avvenuto in un'economia di mercato, basata sul denaro e sul profitto, si sostiene che finché permarrà questo sistema, sarà impossibile che la tecnologia venga impiegata per migliorare la qualità della vita delle persone. Questo è evidentemente falso: è sotto gli occhi di tutti che il progresso tecnologico già ha consentito e consente di migliorare la qualità (e la durata) della vita. Certo, l'eccessiva importanza data al profitto ha generato molte distorsioni, ma nel complesso, cosa che il documentario nega, vi è un graduale
progresso nelle nostre condizioni di vita e di salute.
E
l'energia solare ed eolica, e in generale l'energia pulita, di cui parla il documentario come la soluzione di tutti i mali, è precisamente la direzione verso cui si sta andando. E il consiglio di spegnere la tv e connettersi a Internet per informarsi, di acquistare auto piccole e di utilizzare fonti energetiche alternative, è un po' una scoperta dell'acqua calda, dal momento che milioni di invididui stanno già andando in quella direzione (senza il bisogno di bruciare i soldi e di chiudere le banche...). Come si vede, il pensiero estremistico, essendo quello sì fondato sul nulla, alla fine non produce che banalità...
La profezia che il sistema finanziario americano è destinato al collasso entro 10 anni è tutta da verificare: vedremo appunto se almeno su questo avranno avuto ragione. Il suggerimento di boicottare le tre principali banche americane e di trasferire i propri conti verso altre banche non ha molto senso, se si sostiene che il denaro è un male in sé e che dovrebbe essere abolito: da questo punto di vista una banca vale l'altra. Il comando di boicottare l'esercito ("non permettere mai a te stesso, alla tua famiglia e a chiunque conosci, di arruolarsi nell'esercito") mostra come gli autori del documentario abbiano un atteggiamento violento, proprio quello che vorrebbero combattere...
Il documentario sostiene poi che i problemi di oggi sono tecnici e non politici, ignorando il fatto che la tecnica dispone dei mezzi, ma la scelta dei fini spetta agli esseri umani, attraverso il pubblico dibattito e la politica. E infatti dopo vengono fuori richieste di cambiare il nostro punto di vista, di sentirci parte del tutto, di adottare una filosofia nuova ecc.
La conclusione del documentario sfocia nel misticheggiante stile New Age e presenta una
prospettiva utopistica: l'economia di mercato è vista come un ostacolo allo sviluppo tecnologico, e si immagina un futuro in cui la tecnologia da sola, senza leggi, denaro, Stati, prigioni, professioni ecc, possa consentire a tutti di vivere in uno stato di benessere, pace e prosperità. Torna dunque l'abolizione dello stato che evoca lontani ricordi anarchici e marxisti.
E' la versione più moderna delle vecchie utopie. Ingenua e semplicistica, per chi non vuole capire i problemi reali del mondo e preferisce sognare.