giovedì 8 aprile 2010

Un Paese corporativo

L'annuncio del ministro Alfano di voler cancellare quel poco che restava della liberalizzazioni di Bersani, rappresenta l'ennesima (se ancora ce ne fosse bisogno..) prova che il centro-destra italiano guidato da Berlusconi non ha nulla di liberale. E' invece una coalizione corporativista, che fa gli interessi delle classi sociali protette, che sfruttano la loro posizione di rendita per spuntare al pubblico prezzi e tariffe elevate. Per carità, questa è una posizione legittima, ma dopo non ci lamentiamo se in Italia abbiamo le tariffe più alte d'Europa (il recente aumento dei prezzi della benzina è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare), se siamo in fondo alla classifica della competitività, e se l'economia (quando le cose vanno bene) non cresce.
Del resto, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca: non si può essere nello stesso tempo dalla parte del "popolo" e dalla parte dei professionisti. Se non c'è concorrenza, se non c'è libero mercato, i prezzi saranno più alti e la qualità dei servizi più bassa. Almeno così si pensa in tutto il mondo occidentale.
Grazie al suo potente apparato mediatico, Berlusconi è riuscito ad imporsi come leader "liberale", e purtroppo in un Paese dalla scarsa cultura liberale, questo messaggio è riuscito a passare. E così i termini libertà, liberale ecc., vengono utilizzati da chi si fa portatore dei valori opposti, cioè da un monopolista dell'informazione che difende gli interessi delle corporazioni, utilizzando un linguaggio che segue lo schema orwelliano per cui il modo migliore per neutralizzare un concetto è utilizzarlo con l'accezione opposta (la guerra è pace, la libertà è schiavitù).
E così il ministro Alfano promette di reinserire la tariffa minima per le prestazioni degli avvocati, tariffa che l'ordine degli avvocati imponeva a tutti, con il risultato di scoraggiare la concorrenza, soprattutto da parte degli avvocati più giovani che ancora non si sono fatti un nome e dunque potrebbero farsi strada richiedendo tariffe più basse. Del resto ricordiamo che quando Veltroni e altri sindaci avevano provato ad aumentare il numero dei taxisti, ci furono proteste della categoria, con esponenti di An in prima fila nelle piazze a dare manforte ai taxisti che protestavano.E nel 2008 dopo essere tornato al governo, il centro-destra propose il DDL Gasparri che contrastava le parafarmacie, nate in seguito alle "lenzuolate" di Bersani che consentivano di aprire negozi per vendere farmaci generici e che non richiedevano la ricetta, con il risultato di abbassare i prezzi di molti farmaci e prodotti correlati.
L'Italia è un Paese immobile dove i figli dei professionisti fanno i professionisti e i figli degli operai fanno gli operai.
Il corporativismo, già in voga durante il ventennio fascista, rappresenta una tipica organizzazione economica all'italiana, in cui tutti hanno famiglia, tutti vogliono un posto al sole, tutti vogliono avere i propri piccoli o grandi privilegi, mentre nessuno pensa al bene comune. Con il risultato che l'intero Paese alla lunga cresce meno degli altri, e chi non ha qualche santo in paradiso si trova solo e senza diritti.

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