La notizia che a Malta si è votato per il Referendum sul divorzio, e hanno vinto i sì, stupisce per due motivi: il primo è naturalmente che nel 2011 c'era ancora in Europa un Paese che vietava il divorzio. Il secondo è che la Chiesa cattolica ha fatto campagna elettorale per il no. Questo getta una luce non proprio positiva nella Chiesa stessa. Infatti, da anni c'era chi ottimisticamente sosteneva che la Chiesa avesse ormai accettato i principi dello Stato moderno, della democrazia, della separazione tra stato e chiesa ecc. Ma evidentemente non è così. La Chiesa, quando può, spinge ancora perché le leggi dello Stato rispettino i propri principi, e dunque vuole impedire a chi non crede, o crede in altre religioni, o comunque chi vuole fare delle scelte personali diverse, di fare le proprie scelte in libertà.
Insomma, ancora nel 2011 la Chiesa si oppone alla libertà individuale. La sua accondiscenza nei confronti di leggi come l'aborto o il divorzio è evidentemente dovuta soltanto alla consapevolezza dei rapporti di forze. Se domani si votasse per ripristinare il divorzio in Italia, abbiamo dunque motivo di credere che la Chiesa cattolica sarebbe per il no, e per costringere chi si è sposato a rimanere insieme, anche se è finito l'amore, anche se si litiga tutti i giorni, anche se la famiglia è diventata un inferno.
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