mercoledì 26 settembre 2012

Alcune leggende sull'Euro

La crisi economica che dura ormai da anni sta provocando la diffusione di un malessere in vari strati della popolazione. Insieme a questo malessere, si stanno diffondendo alcune accuse nei confronti dell'Euro, che viene visto da molti, con un atteggiamento semplicistico, come l'unico o il principale colpevole della crisi. Alcune accuse sono di antica data, ma mentre negli anni passati erano limitate alla polemica politica di parte, con la crisi vengono riprese e condivise da una fetta più ampia della popolazione.
Ecco alcune accuse diffuse nei confronti dell'Euro, con il mio relativo commento.

- Il cambio Euro/Lira fu sopravvalutato. L'Euro avrebbe dovuto essere fissato a 1.500 lire, ma fu fissato a 1936,27 lire da Prodi e dai suoi compagni di merende.

Il cambio Lira/Euro, come quello delle altre monete, si basò sul cambio delle diverse monete con l'Ecu, la valuta europea virtuale che aveva preceduto l'Euro. In questo documento del Tesoro si legge quale fosse il cambio Lira/Ecu in quegli anni, fino al passaggio definitivo all'Euro. Come si vede, il cambio fu fissato al livello che la Lira aveva con l'Ecu (1940 Lire per un Ecu), anzi di pochi centesimi più in basso. Dunque, nessuna svalutazione "truffaldina" della Lira.

- A causa del cambio troppo alto, gli italiani persero potere d'acquisto e i prezzi raddoppiarono.

In realtà, se veramente la Lira fosse stata fissata troppo in basso, l'Italia avrebbe perso potere d'acquisto nelle merci importate, importando un po' di inflazione, ma avrebbe potuto esportare di più. Insomma un cambio diverso avrebbe avuto i suoi pro e contro, ma non è detto che sarebbe stata una tragedia.
Comunque, la storia del raddoppio dei prezzi sembra essere una leggenda metropolitana. Del resto basta ragionare: se i prezzi fossero raddoppiati, il reddito degli italiani si sarebbe dimezzato di colpo.
In ogni caso, ecco l'andamento dei prezzi della benzina dal 1998 al 2008. Come si vede, non c'è nessun aumento sensibile in corrispondenza con l'introduzione dell'Euro, nel gennaio 2002. Il prezzo della benzina, che valeva 1 Euro preciso nel dicembre 2001, un anno dopo, nel dicembre 2002, valeva 1,064 Euro, quindi era aumentato del 6,4%. Per quanto riguarda i prezzi degli altri beni, ricordiamo che secondo le statistiche ufficiali, l'inflazione media del 2002 fu del 2,5%, e non del 100% come sarebbe accaduto qualora i prezzi fossero veramente raddoppiati.
Magari ci sarà stato anche qualche aumento ingiustificato dei prezzi in qualche settore, ma questo non fu generalizzato, e quindi ebbe un impatto contenuto sull'inflazione.
Il potere d'acquisto degli Italiani è andato in realtà diminuendo gradualmente nel corso degli anni, per una serie di ragioni, prima fra tutte la stagnazione che ha caratterizzato l'economia italiana, e non quella degli altri Paesi europei, negli ultimi quindici anni.

- L'ingresso dell'Italia nell'Euro e in Europa è anticostituzionale perché non è stato fatto alcun Referendum e si è ceduta sovranità, contravvenendo a quanto scritto negli articoli 1 e 11 della Costituzione.

L'articolo 11 della Costituzione dice:
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

E' evidente che questo articolo si riferisce alla guerra, e alle eventuali cessioni di sovranità allo scopo di assicurare la pace. In ogni caso, non vieta nessuna cessione di sovranità.

L'articolo 1 dice invece:

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Quelli che sostengono che sia vietato cedere sovranità all'Europa, ricordano solo la prima parte (La sovranità appartiene al popolo) e "stranamente" ignorano la seconda (che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione), per cui pensano che la Costituzione italiana preveda la democrazia diretta come unica forma di democrazia accettabile.

Quanto al Referendum, ricordiamo che nel 1989 fu svolto un Referendum  per decidere se conferire il mandato costituente al Parlamento Europeo.

Poi ciascuno è libero di pensare che non avremmo dovuto entrare nell'Euro, che con la Lira avremmo fatto grandi cose, che saremmo passati indenni sopra tutte le crisi, che avremmo contrastato la Cina e l'India e fatto faville nel mondo globalizzato. Ma come sempre, un conto sono i fatti, un altro le opinioni (legittime).



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