sabato 22 dicembre 2012

Il Papa e la natura


Il recente discorso del Papa Benedetto XVI contro le unioni omosessuali ha riportato al centro la riflessione sulla natura. Secondo il Papa, accettare l'omosessualità significa rinnegare la natura umana.
Ma in base a cosa si stabilisce qual è la natura umana? Una persona omosessuale che si sente per natura attratta da altre persone dello stesso sesso, starebbe andando contro la propria natura?
Il Papa vuole piegare il concetto di natura alla dottrina della Chiesa. La dottrina cattolica deriva dalla filosofia medievale di Tommaso d'Aquino. Ma nel Medioevo la visione scientifica del mondo si basava sul pensiero di Aristotele ed era completamente diversa da quella di oggi: si credeva che la Terra fosse al centro dell'universo, non si sapeva che il racconto della Genesi è scorretto, che la Terra ha più di 4 miliardi di anni e non poche migliaia, che gli esseri viventi sono imparentati tra loro e derivano da un antenato comune, e condividono la stessa struttura biologica (cellule, DNA). Oggi che si sanno queste cose, e che si sa che l'omosessualità è presente in molte specie animali, considerare l'omosessualità contro natura è semplicemente assurdo.
Interessanti sono poi i collegamenti, che effettua il Papa dandoli per scontati, tra la natura, la famiglia e Dio. "Se, però, non esiste la dualità di maschio e femmina come dato della creazione, allora non esiste neppure più la famiglia come realtà prestabilita dalla creazione". Come se fosse scontato che nella nostra natura sia scritto che si debba vivere in una famiglia monogamica eterosessuale.
Quindi è evidente che per natura il Papa non intende la natura reale, biologica, quella che può essere indagata dalla scienza, ma la natura così come è concepita dalla teologia scolastica medievale, secondo la quale Dio ha creato l'universo e l'uomo dando delle regole che entrambi dovranno seguire, l'universo in base alle sue leggi, l'uomo obbedendo alla sua volontà. Dunque non è in ultima analisi la natura in sé ad essere il punto di riferimento del Papa, ma Dio. Tutto si deve piegare alla volontà di Dio, compresa la natura e l'uomo. Il problema è che, per chi non crede, o chi crede in un'altra religione, non sono affatto scontate queste concatenazioni logiche. Non è detto che Dio esista; se anche esiste, non è detto che voglia quello che dice la Chiesa.
Il Papa non può imporre alla società il proprio pensiero, derivato tra l'altro da una nobile filosofia, ma vecchia di 800 anni. Nessuno impedisce ai cattolici di comportarsi secondo la dottrina della Chiesa, ma loro non possono impedire agli altri di seguire altre norme, altre regole morali.

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