martedì 12 febbraio 2013

L'Imu sulla prima casa e la campagna elettorale

Il modo come è stato impostato il dibattito sull'Imu nella campagna elettorale mi sembra ridicolo. Premesso che un Paese che imposta la campagna elettorale sulla casa è un Paese vecchio, che cerca di tesaurizzare ciò che ha costruito in passato invece di pensare al futuro, sono comunque assurdi gli argomenti che vengono portati.
Alcuni dicono: "la prima casa è sacra": ma se te la tassano non significa che te la stiano togliendo. D'altro canto, se non ti tassano la casa ma poi ti aumentano il ticket o la retta per l'asilo nido, cosa ti cambia? Alla fine quello che conta è quanto paghi di tasse in totale, no? A meno che tu non sia proprietario di case di lusso, in tal caso se ti tolgono l'Imu, probabilmente avrai un bel risparmio. Berlusconi ha detto che di Imu ha pagato 300.000 Euro. Ecco, la promessa di togliere l'Imu è una promessa mascherata, apparentemente per il popolo, ma in realtà a favore dei ricchi. 
Avrebbe più senso promettere di abbassare la pressione fiscale in generale. Ma perché fino ad ora non ci è riuscito nessuno? perché se non si vuole far fallire lo stato bisognerebbe anche abbassare la spesa pubblica, cosa che provocherebbe proteste e malumori nelle categorie che verrebbero colpite. E siccome chi governa vuole il consenso, preferisce fare promesse in campagna elettorale, e poi lasciare tutto com'è.
Un'altro argomento che ha poco senso è che "la prima casa è impignorabile". Se fosse così, un truffatore o un individuo pieno di debiti potrebbe vendere tutto ciò che possiede, comprare una casa (magari una villa), e nessuno potrebbe più toccargli le proprietà. Si potrebbe anche acquistare una casa che non ci si può permettere, con un mutuo alto, e poi non pagare le rate. 

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