venerdì 31 gennaio 2014

Due Paesi da imitare


L'Argentina, quel Paese meraviglioso, quel faro dell'umanità, modello per Beppe Grillo e per altri geni della Rete, è di nuovo sull'orlo del baratro. L'inflazione, che secondo i bagnaini e altri sedicenti esperti di blog complottisti è una cosa bellissima e non crea problemi per il popolo, è arrivata al 24%, e stranamente il governo ha cercato di nascondere questo fatto requisendo l'istituto di statistica e truccando i conti, dichiarando così un più rassicurante 10%. A questo punto, qualcuno potrebbe telefonare alla presidenta Cristina Elisabet Fernández de Kirchner e avvertirla che secondo grandi esperti italiani, l'inflazione non da problemi. "Hola, chica!, non c'è bisogna che nascondi l'inflazione, noi negli anni '70 ce l'avevamo al 20% e stavamo benissimo, lo dice il Web, quindi ci devi credere!".
Un altro aspetto interessante della vicenda è la svalutazione del peso argentino. Anche qui, non si capisce come mai la Banca Centrale argentina stia cercando di sostenere la propria valuta, e abbia accettato di svalutarla soltanto come extrema ratio, per evitare una fuga dei capitali e un esaurimento delle riserve auree. Del resto anche l'Italia e i Paesi che in passato svalutavano, lo hanno sempre fatto a malincuore e soltanto per risolvere dei problemi reali. "Hola chica, sono sempre io, guarda che i nostri esperti della Rete (e la Rete, come sai non sbaglia mai) dicono che svalutare è una cosa bellissima. Quindi dacci dentro, svaluta e non avrai problemi! Cosa dici? altra inflazione? ma no, noi nel 1992 abbiamo svalutato e l'inflazione non è aumentata, quindi vai tranquilla, questo caso da solo è una prova definitiva. Perché lo sai, in ambito scientifico un caso da solo costituisce una prova. Vai tranquilla, siete in una botte di ferro!".
Un altra peculiarità del governo della presidenta, e che fa deliziare i nostri blogger complottisti, è la stampa di moneta per sostenere le spese improduttive e demagogiche dello Stato. Dovremmo farlo anche noi! gridano i blogger, sempre più spesso anche dalle arene televisive dove vengono invitati in qualità di grandi esperti. "La moneta è endogena", "monetizziamo il debito", "il debito dello stato è il risparmio dei cittadini"... bastano questi e altri slogan simili per risolvere tutti i problemi. "Lo stato non è come una famiglia, se spende più di quanto incassa, produrrà ricchezza, e tutti staranno meglio!" Con il piccolo particolare che si crea inflazione, che però abbiamo visto essere una cosa bellissima, e che lo stato poi aumenterà il debito e rischia di andare fallito. E anche questa è una cosa bellissima, vuoi mettere la soddisfazione di non pagare i debiti e fargliela vedere ai creditori che in genere sono sporchi capitalisti, per giunta stranieri, magari tedeschi? Quindi, usciamo dall'Euro e facciamo come l'Argentina, non paghiamo i debiti, ci riprendiamo la sovranità monetaria e stampiamo moneta, così Grillo e Barnard saranno felici.

Un Paese che sta ancora meglio dell'Argentina, perché sta spingendo ancora più avanti le geniali politiche che secondo la Rete dovremmo seguire pure noi, è il Venezuela. Qui il tasso d'inflazione (beati loro) è arrivato al 60%. Lo stato usa i proventi del petrolio distribuendo soldi alla gente ancor più che in Argentina, in modo che nessuno lavora più e non si produce più niente. Più o meno come vorrebbe Grillo col suo reddito di cittadinanza. In teoria si potrebbe importare tutto, ma nessuno vuole essere pagato nella moneta boliviana, e questo mi sembra profondamente ingiusto. Sarebbe come se noi tornassimo alla lira, svalutassimo, e gli esportatori stranieri storcessero il naso dicendo che preferivano essere pagati in Euro. Vergogna! Siete anti-italiani!
Ora in Venezuela non c'è più neanche la carta igienica.. meglio così, così saranno contenti anche gli ambientalisti della decrescita felice: mai più spreco di carta!
Il governo venezuelano giustamente accusa i venezuelani di fare un "cattivo uso" della moneta. Perché mai preferiscono gli sporchi dollari ai bellissimi bolivares? Anche il governo argentino accusa chi si rifiuta di essere pagato in pesos, di essere un traditore della patria. Ha ragione: vuoi mettere la soddisfazione di incassare una certa cifra, sapendo che tra un anno varrà il 25% in meno?

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