mercoledì 3 dicembre 2014

Susanna Camusso e il settore terziario


Nella puntata di "Di Martedì", talk show politico di La7, del 2 dicembre è stato ospite il regista inglese Ken Loach. La presenza del regista britannico, famoso per i film sulla condizione operaia, è stata un'occasione per parlare delle politiche attuate negli anni '80 da  Margaret Thatcher, primo ministro inglese dal 1979 al 1990. Ken Loach ha accusato, come era prevedibile, la Thatcher di avere colpito i diritti dei lavoratori, e di avere impoverito il popolo.
A dir la verità non sembra sia così, almeno a giudicare dal reddito pro capite della Gran Bretagna, paragonato a quello di Italia, Francia e Germania.

Certo, la Gran Bretagna potrebbe avere disuguaglianze maggiori, tuttavia, non sembra proprio essere un paese povero. D'altro canto, il fatto che accolga immigrati dal resto d'Europa (i giovani italiani ne sanno qualcosa..) fa pensare che non si poi ridotto così male.
Susanna Camusso, segretario della Cgil, anche lei ospite, ha confermato le parole di Ken Loach: secondo lei, la Thatcher "ha trascurato e spostato nell'attività finanziaria e terziaria riducendo molto il peso dell'industria nell'attività produttiva della Gran Bretagna, nell'illusione che la finanza sarebbe stato il mondo del futuro".
Ora, al di là di come la si pensi sulla Thatcher e sulla finanza, occorre rilevare che lo spostamento delle attività economiche dal settore secondario (industria) al settore terziario (servizi) è un fenomeno che si è verificato in tutti i paesi avanzati, Italia compresa.
Confondere il terziario con la finanza, insinuando magari che si tratti di un'economia finta, di carta, è un errore. Basta consultare Wikipedia, dove si spiega che il settore terziario riguarda:

servizi a rete, cioè trasporti e comunicazioni;
servizi facility management
servizi commerciali;
gastronomia, turismo, ospitalità;
servizi assicurativi e bancari;
attività amministrativa degli organi di stato;
servizi avanzati, come fornitura di attrezzature, macchinari e beni, informatica, ricerca e sviluppo, consulenza legale, medica, fiscale e tecnica, analisi e collaudi, formazione, marketing.

L'idea che i servizi non producano niente, che siano una parte secondaria delle attività economiche è semplicemente assurda. I paesi avanzati sono quelli in cui il settore predominante è quello dei servizi. 
Lo si può vedere ad esempio dal numero di addetti nei due settori negli Stati Uniti: il settore terziario è preponderante, e in continuo aumento.




Del resto, questo sembra abbastanza facile da capire: come era già accaduto con l'agricoltura, lo sviluppo produttivo consente di impiegare sempre meno lavoratori nell'industria. Ma questo non vuol dire che l'industria produca di meno, anzi, semmai produce di più. Anche l'agricoltura va così: oggi è in grado di sfamare sette miliardi di persone, anche se in molti paesi impiega meno del 3% della forza lavoro. Quindi, siamo nell'era post-industriale, ma ciò non significa che le industrie siano destinate a scomparire, ma solo che non impiegano più la maggioranza dei lavoratori.
Inoltre, l'era dei servizi è associata ad una migliore qualità della vita: è sicuramente più piacevole, o almeno, meno scomodo, lavorare in un ufficio, che in una fabbrica.


Nel '700, quando la stragrande maggioranza dei lavoratori era nel settore dell'agricoltura, i fisiocratici credevano che l'agricoltura fosse la vera base della ricchezza. Invece, la Camusso è rimasta all'800, quando lo sviluppo dell'industria ne fece l'attività principale, e si cominciò a pensare che fosse lì la "vera ricchezza", nella "produzione" di beni fisici, tangibili.
La Camusso (come anche Landini) ha in mente una società fondata sulle grandi industrie, sugli altiforni, sulle miniere, con milioni di lavoratori che svolgono lo stesso lavoro ripetitivo per tutta la vita, e i sindacati che li proteggono.


Non  ho motivi particolari per difendere la Thatcher, sarà stata anche una pessima statista, anche se mi chiedo come mai sia stata votata e rivotata per tanti anni, se era così pessima. Ma se la sua colpa è stata quella di aver incentivato lo sviluppo del settore terziario a scapito di quello industriale, non mi pare che sia una colpa così grave. Anzi, non deve essere stato neanche un suo merito particolare, dato che questa tendenza si registra anche negli altri paesi avanzati.
Comunque, la storia va avanti lo stesso, e non torna indietro, nonostante le nostalgie di Landini e della Camusso. Al massimo potranno riuscire a frenare l'Italia, rendendolo un paese meno presente nei settori in cui oggi si produce più ricchezza, un po' come il Papa, che contribuisce a frenare lo sviluppo della società italiana nel versante della laicità e dei diritti civili.

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