sabato 13 dicembre 2014

Uscire dall'Euro?

Dal blog di Beppe Grillo
Dopo che già personaggi del calibro di Salvini e della Meloni si sono pronunciati contro l'Euro, è la volta del Movimento 5 Stelle, che ha deciso raccogliere le firme per uscire dall'Euro. Purtroppo la gente non sa cosa è in gioco, e quali disastri si rischiano, ma è invogliata ad uscire, per la banale considerazione che "quando c'era la Lira si stava meglio". Ora, ammesso e non concesso che i problemi dell'Italia siano dovuti all'Euro (e ciò è chiaramente falso, dato che ci sono paesi che hanno l'Euro e stanno meglio di noi), il problema è che uscire non è la stessa cosa che non entrare, per cui, anche se forse l'Euro non è stata una buona idea, una volta che ci stiamo dentro, ci conviene rimanere. Infatti, se un paese come l'Italia decidesse di uscire, in pratica ammetterebbe di voler rinunciare a stare nel gruppo che conta, che la propria economia e l'amministrazione pubblica non sono all'altezza degli altri paesi europei, che non è in grado o non vuole riformarsi per diventare più competitiva, e che dunque preferisce giocare in serie B, e questo lo direbbe apertamente, al mondo intero. E, cosa ancora più grave, lo direbbe vent'anni dopo essere entrata, e dopo aver sottoscritto dei trattati, quindi sarebbe l'ennesima prova di inaffidabilità da parte dell'Italia, dopo i diversi precedenti storici che ci hanno visto spesso cambiare alleanza e non rispettare i patti, come accadde ad esempio in occasione delle ultime due guerre mondiali.
E pensare che gli altri paesi e i mercati non ci farebbero pagare cara questa decisione, ma che ci lasceranno uscire per poi magari farci continuare a scambiare prodotti e servizi con loro, senza pagare pegno, è quantomeno ottimistico.

Ma cosa accadrebbe esattamente se l'Italia decidesse di uscire dall'Euro?

In primo luogo, va detto che si aprirebbe uno scenario incerto, con molte variabili, non tutte sotto il nostro controllo, per cui va sottolineato che nessuno lo sa con certezza. E questo già dovrebbe farci riflettere non una, non due, ma cento volte, prima di prendere una decisione del genere. Sarebbe come se uno scalatore, nel mezzo di un'arrampicata, sentendosi stanco e avendo delle difficoltà ad arrivare in cima, invece di fare uno sforzo e continuare a salire, decidesse di buttarsi, sperando che le cose vadano meglio.
Comunque, in base alle esperienze passate, e a quello che si sa dell'economia e dei mercati, si possono ipotizzare alcune conseguenze.
- Una volta annunciata l'uscita dall'Euro, i risparmiatori e i correntisti italiani, insomma tutti quelli che hanno qualcosa da parte, si precipiterebbero in banca per ritirare i propri soldi, cercando poi di portarli all'estero, prima che vengano ridenominati nella nuova moneta (che chiameremo neo-Lira per chiarezza), dato che con ogni probabilità questa nuova moneta si svaluterà pesantemente (quelli che vogliono uscire dall'Euro, lo propongono proprio per potere svalutare la nuova moneta, sperando poi che i prezzi più bassi delle nostre merci all'estero possano consentire un aumento delle esportazioni).
- Poiché però le banche non possiedono materialmente tutto il denaro che i risparmiatori richiederebbero (perché per legge devono avere a disposizione solo una frazione del totale dei risparmi), andrebbero subito fallite. Per evitare il fallimento delle banche, il governo dovrebbe essere costretto a chiudere gli sportelli, come si fece in Argentina nel 2001 (il famigerato "Corralito"), impedendo agli italiani di ritirare i propri soldi, e costringendoli a vedere rinominati i propri risparmi nelle neo-Lire.
- Anche i possessori dei titoli di Stato italiani, si precipiterebbero a vendere i propri titoli prima che il debito venga rinominato in neo-Lire, sia per evitare la svalutazione, sia per il timore che lo Stato italiano decida unilateralmente di non pagare i debiti, o una parte di essi (infatti per lo Stato italiano sarebbe impossibile ripagare i debiti in Euro, ma avrebbe grosse difficoltà anche a ripagarli nella nuova moneta, dato il probabile calo del Pil e quindi delle entrare fiscali). Dunque lo spread salirebbe alle stelle, e lo Stato italiano non sarebbe più in grado di finanziarsi sui mercati. A questo punto sarebbe costretto a chiedere un prestito al Fondo monetario internazionale (dubito infatti che l'Europa accetterebbe di prestare i soldi allo Stato italiano dopo avere subito lo scherzetto dell'uscita dall'Euro), il quale porrebbe condizioni lacrime-e-sangue, oppure lo Stato potrebbe decidere di nazionalizzare la banca centrale e mettersi a stampare moneta per comprare direttamente il suo debito. Questo fenomeno, detto monetizzazione del debito, produrrebbe una grossa inflazione, impoverendo la popolazione italiana.
- Per evitare questi scenari, l'Italia potrebbe uscire dall'Euro senza annunciarlo, magari in un weekend, a banche chiuse, stampando in segreto le nuove lire (sempre che ciò sia possibile farlo in segreto, senza che la notizia trapeli in qualche modo e divenga di pubblico dominio...), e il lunedì potrebbe di colpo annunciare che si passa alla neo-Lira, e che anche i titoli di Stato vengono rinominati nella nuova moneta. Questo significherebbe imporre una perdita secca a tutti i correntisti e i possessori del debito pubblico, ma soprattutto agli stranieri, che si vedrebbero restituire i loro crediti in una moneta svalutata. Alcuni potrebbero rifiutare questa decisione e impugnarla presso corti internazionali, così che potrebbero nascere lunghi contenziosi giudiziari, come quelli che ancora interessano l'Argentina, che fece default nel 2001. Comunque, le perdite che subirebbero le banche straniere che ora possiedono titoli del debito pubblico italiano, potrebbero scatenare una crisi finanziaria anche in questi paesi (Germania, Francia ecc.). Questo provocherebbe una fuga dei capitali anche dagli altri paesi dell'area Euro, anche dei paesi periferici che potrebbero essere considerati i più deboli e quindi i più a rischio, e un conseguente aumento dei tassi di interesse dei loro titoli pubblici, e dunque lo stesso Euro rischierebbe di crollare. La crisi dell'intera area Euro potrebbe tramutarsi in una nuova crisi mondiale.
- I possessori dei titoli di stato, anche italiani, subirebbero gravi perdite qualora lo Stato decidesse di non ripagare, in tutto o in parte, i suoi debiti. In tal caso le banche, che ne possiedono una parte, andrebbero comunque fallite, e dovrebbero essere nazionalizzate.
- Le grandi imprese che hanno debiti in obbligazioni estere, non potrebbero rinominare i propri debiti nelle nuove Lire, per cui vedrebbero aumentare il loro valore reale, e dunque alcune rischierebbero di fallire, altre dovrebbero ridurre i propri investimenti o dar vita a dolorose ristrutturazioni, e ciò potrebbe provocare una recessione.
- I cittadini italiani vedrebbero di colpo aumentare i prezzi dei beni importati dall'estero, in seguito dalla svalutazione della neo-Lira, a cominciare dal petrolio e dal gas, che provocherebbe a cascata un aumento dei prezzi dei beni trasportati su gomma (quindi anche i generi alimentari). Dunque ci sarebbe un aumento dell'inflazione per il solo fatto di svalutare. Questo aumento dei prezzi non sarebbe probabilmente eccessivo (ad esempio, potrebbe essere del 5% a fronte di una svalutazione del 30%), ma andrebbe comunque a colpire la parte meno abbiente della popolazione. Se però lo Stato fosse costretto a monetizzare il debito, l'aumento dell'inflazione potrebbe essere ben superiore.
- Gli interessi sui titoli di stato dopo l'uscita dall'Euro aumenterebbero, quindi lo Stato italiano rischierebbe di fallire, oppure sarebbe costretto a tagliare drasticamente la spesa pubblica, aggravando la caduta del Pil, oppure dovrebbe ricorrere alla monetizzazione del debito, se già non lo aveva dovuto fare prima. Se poi lo Stato fallisse, dopo non sarebbe più in grado di finanziarsi sui mercati internazionali per un certo numero di anni, come è accaduto all'Argentina, perché nessuno vorrebbe più prestare denaro a un paese che ha fatto default,
- Le aziende estere che operano con quelle italiane, potrebbero rifiutarsi di mantenere i contatti commerciali con la neo-Lira, dato che i contratti in essere sono stati fatti in Euro, e quindi potrebbero nascere migliaia di contenziosi legali, e ci sarebbe un blocco di molte attività commerciali, con conseguente crollo del Pil.
- Anche dopo il cambio nella nuova moneta, molti risparmiatori potrebbero comunque decidere di portare i propri soldi all'estero, per evitare future, ulteriori svalutazioni, quindi ci sarebbe ugualmente una fuga di capitali, e una conseguente diminuzione del Pil e dei prestiti bancari. Le banche rischierebbero comunque di fallire, e sarebbe probabilmente necessario nazionalizzarle.
- Alcuni paesi europei e non potrebbero decidere qualche ritorsione nei confronti dell'Italia, ad esempio ponendo dazi sulle nostre merci, riducendo in tal modo l'effetto positivo dato dalla svalutazione, che in teoria dovrebbe consentire di esportare di più.

Dunque, se proprio dobbiamo uscire dall'Euro, sarebbe meglio (o meno peggio) farlo in segreto, senza annunciarlo, e senza passare per un Referendum. Questo però significherebbe per il governo ingannare gli italiani, oltre che gli altri paesi dell'area Euro. Per ora la nostra Costituzione impedisce di fare Referendum sui trattati internazionali e sulle questioni fiscali, ma nel caso la raccolta di firme avesse un grande successo, oppure nel caso in cui alcuni partiti proponessero seriamente di rivedere la Costituzione per poter poi fare veramente il Referendum, la fuga di capitali potrebbe iniziare per il semplice effetto annuncio. Come è accaduto nel 2011, lo spread potrebbe aumentare, per la semplice paura di alcuni investitori che lo Stato italiano non sia in grado di ripagare il proprio debito, e dunque lo Stato italiano potrebbe andare verso il fallimento anche prima di prendere una decisione definitiva sull'Euro.

Se non vivessi in Italia, potrei gustarmi la scena di questo suicidio collettivo degli italiani a distanza, mentre Beppe Grillo se lo gusterebbe da una delle sue ville in riva al mare. Chi ha i milioni da parte, se è furbo, li avrà già portati all'estero in modo da guadagnarci sul cambio, e da non finire in mutande, come invece accadrebbe alla gran parte degli italiani, e degli elettori e sostenitori di Grillo. Io purtroppo non sono milionario, quindi non potrei divertirmi sulle disgrazie altrui, e dire "ve la siete cercata" non sarebbe una grande soddisfazione, anche se in fondo sarebbe vero.

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