domenica 24 ottobre 2010

Roma, la città impossibile


"Roma assorbe perfidamente tutto, in un inferno senza fine, ingannando con gli avanzi del suo essere Mito e Storia e con il suo sole quasi perenne. Ma è sporca, disordinata, per niente economica e il lavoro è un gioco al massacro." Ho trovato questo pezzo in un blog, "vivoaltrove.it", che racconta le storie degli italiani che sono andati a vivere all'estero. Ho dovuto copiarlo e incollarlo perché descrive perfettamente le mie sensazioni sulla capitale d'Italia. Ovviamente, la capitale è lo specchio del Paese (non che, per altri o per gli stessi motivi, si viva meglio a Milano o a Napoli). Ma, ad esempio rispetto a Milano, Roma presenta un maggiore tasso di incivilità e maleducazione (per non parlare dell'omofobia che non consente a coppie dello stesso sesso di muoversi liberamente in città senza rischiare di essere aggredite, a differenza di altre capitali europee), e una fetta più grande della sua economia si svolge in nero. La cultura delle regole è molto meno presente che al nord, e se a questo si aggiungono caratteristiche specifiche della città, come il traffico impossibile, anche per via delle manifestazioni che molto spesso si snodano tra le vie centrali della città, ne risulta una qualità della vita per nulla invidiabile, a dispetto dei tanti plus che Roma vanta rispetto alle città del nord.
Ma il problema principale, e il motivo per cui vivere a Roma è sempre più duro, è la speculazione edilizia. La superficie su cui si estende la città, all'interno del Raccordo Anulare, è enorme, e potrebbe contenere tranquillamente una metropoli con il doppio o il triplo degli abitanti; ma, invece di limitare le nuove costruzioni all'interno dell'area del comune, in modo da poter razionalizzare i servizi e la viabilità, si continua a costruire ovunque, tanto che si sta realizzando quell'assurdo progetto che si immaginò nel dopoguerra ma che poi non venne realizzato: collegare Roma al mare.
Il risultato è che una città di tre milioni di persone si trova a vivere in un'area grande come Londra. Il numero di automobili negli ultimi vent'anni è aumentato notevolmente, anche se non è aumentata la popolazione residente. Del resto il prezzo impossibile delle case spinge gli abitanti verso le periferie sempre più estreme, in modo che la mobilità diventa sempre maggiore; per recarsi nel luogo di lavoro non è raro che ci si impieghi più di un'ora (a volte anche due solo andata).
Roma è oggi una città soffocata dal traffico, in una maniera che si riscontra solo nelle metropoli dei Paesi in via di sviluppo (che magari hanno venti, e non tre, milioni di abitanti...). Per le cause della speculazione edilizia, chiedere ai sindaci che si sono succeduti negli ultimi vent'anni, a cominciare dal buon Veltroni...
Ultimamente, a causa del netto peggioramento dello stile di vita che ha fatto dimenticare per sempre gli anni della "dolce vita", si sta realizzando un fenomeno inedito: una certa quantità di persone, ancora minoritaria e di avanguardia, se ne ha la possibilità, fugge verso posti più tranquilli, che possono essere città di medie dimensioni dell'Italia del nord, o città estere.
A dispetto del clima e della bellezza della città, che la rendono ancora impareggiabile per un turista, Roma sta scadendo ad un livello che non merita, o che forse merita, visto lo scadimento della qualità della vita e dei servizi di quello che un tempo era considerato il Belpaese.

2 commenti:

  1. Credo che il traffico infernale sia anche dovuto, almeno in parte, alla cattiva gestione dei servizi pubblici...Esempio: questa è la piantina della metro di Madrid dove vivo io ( http://picsdigger.com/image/c09135cc/ ) - questa quella di Roma ( http://www.alfanet.it/welcomeitaly/roma/bus_metro/metroABdef.gif ).
    Come si può notare, nonostante che Roma e Madrid presentino più o meno la stessa popolazione, i 2 servizi metro non sono certo gli stessi....Qui io non uso mai la macchina, mi muovo per la città dappertutto in metro e bus (nonostante che vo all' università dall' altra parte della città...)...Potrei farlo se vivessi a Roma? Non credo...Ecco perchè nonostante che Roma e Madrid abbiano più o meno la stessa quantità di abitanti (anzi, leggermente di più Madrid addirittura), nella capitale spagnola non c' è un traffico così pazzesco, c' è traffico ma neanche lontamente paragonabile a quello di Roma.

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  2. Diciamo che Roma è in forte ritardo per quanto riguarda i mezzi pubblici rispetto alla maggior parte delle capitali europee.
    Da qualche anno sono cominciati i lavori per nuove linee della metropolitana (la C e la B1), oltre che la riqualificazione della Stazione Tiburtina, che diventerà il principale collettore del traffico su rotaia. Inoltre è stata progettata la linea D, che sulla carta è la metropolitana più lunga che dovrebbe avere Roma. Dico sulla carta perché l'attuale giunta comunale ha sospeso la gara d'appalto indetta dalla precedente ammnistrazione e quindi di fatto la linea D è bloccata.
    Anche se le nuove linee di trasporto su rotaia sono un significativo passo avanti, Roma rimarrà comunque indietro rispetto alle altre capitali europee: ci sono infatti nuove zone enormi e popolatissime subito all'esterno del GRA che non vengono servite dalle metropolitane in alcun modo e che scaricano tutto il loro traffico su vie insufficienti e costruite in alcuni casi prima della seconda guerra mondiale. Questo vuol dire che interi quartieri con decine di migliaia di persone hanno le stesse strade di quando in quei posti non c'era altro che qualche casolare di contadini. E' ovvio che in tali condizioni neanche il trasporto pubblico su gomma possa funzionare a dovere, le vie di accesso a Roma sono così soffocate dal traffico da rendere inutili anche gli autobus.
    Di questo scempio sono responsabili gli amministratori delle giunte degli ultimi venti anni, nonostante siano gli stessi che hanno approvato il primo piano regolatore generale di Roma dagli anni '60 ad oggi, piano che dopo qualche giorno dalla sua approvazione è stato annullato dal TAR per un cavillo legale. Poi è cambiata la giunta, è cambiato il colore politico, e del piano regolatore non si è più parlato.
    Riguardo alla sicurezza di Roma non mi trovo d'accordo: la trovo una città molto sicura in cui si può camminare tranquillamente a qualunque ora del giorno e della notte. E' vero che ci sono stati alcuni casi di omofobia, ma guarda caso questi casi sono cominciati ad esserci da quando la destra è andata al consiglio comunale, sdoganando purtroppo una minoranza di violenti omofobici che fino a poco tempo prima non si facevano neanche vedere e che pensano a torto che la destra sia una commistione di fascismo e violenza. Con questo intendo dire che l'omofobia non fa parte dei comportamenti dei romani, i quali sono caratterizzati piuttosto da un "vivi e lascia vivere" o da un "morto un papa se ne fa un altro".

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