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domenica 3 luglio 2011
Il finto segretario
La nomina di Alfano a segretario del Pdl ha assunto aspetti paradossali. Si doveva superare il sistema dei tre coordinatori (Verdini, Scajola, La Russa), che invece sono rimasti al loro posto. Il segretario non è stato eletto ma è stato "proposto" da Berlusconi e acclamato con percentuali bulgare (un solo contrario). Non c'erano candidati alternativi.
In una intervista alla Stampa, Scajola ha ammesso che Alfano non è neanche un vero segretario.
Domanda della giornalista (A.Rampino): "Lei sa che la modifica apportata allo statuto fa sì che Alfano non sia un vero segretario politico, dato che sarà sempre Berlusconi a decidere, e non gli organismi del Pdl? La nomina a segretario in democrazia è elettiva e contendibile"
Siamo all'Abc della democrazia, che la giornalista deve insegnare al rappresentante del partito, che però essendo un ex democristiano lo conosce, e infatti risponde: "Sono d'accordo con lei. L'altro giorno abbiamo solo modificato lo statuto in modo da poter avere un segretario politico. Un primo passo, una ripresa di iniziativa. Ma concordo con lei che lo statuto va rifatto, con nuove regole per una vera elezione del segretario".
Insomma, la nomina di Alfano è stata soltanto l'ennesima operazione di maquillage di Berlusconi, abituato così ad ingannare i suoi stessi elettori da 17 anni.
Ma siccome la realtà è diversa dalla finzione, e nella seconda i nodi vengono al pettine, ecco che lo stesso Scajola riconosce che, laddove il dibattito interno è proibito e le correnti sono vietate, si formano le correnti segrete: "Le correnti non sono un fatto positivo. Lo sono in un partito incapace di affrontare il dibattito politico interno".
Ovviamente il vero nodo che nessuno vuole affrontare è la natura monarchica del partito, caso unico nei Paesi democratici (esclusa la Lega, anch'essa monarchica e leninista, con Bossi unico capo indiscusso). Quindi si fa finta di ignorare che, come è ovvio, laddove c'è un monarca, vi saranno anche vassalli, valvassori e valvassini, vi saranno nani e buffoni di corte, cortigiani e trame segrete.
Le intercettazioni recentemente pubblicate che mostrano cosa pensano l'uno dell'altro gli esponenti del Pdl, ne sono un fulgido esempio.
E' certamente triste dover constatare che quello che è stato per anni il primo partito italiano sia un partito di tipo stalinista, nonostante il tanto sbandierato anticomunismo. Ma questo, prima ancora che di Berlusconi, dice qualcosa degli Italiani, che sembrano sempre pronti a delegare a qualcun altro la responsabilità del governo del Paese.
Evidentemente, non siamo all'altezza della democrazia, che richiede uno sforzo di attenzione di partecipazione. Se pensiamo che la democrazia sia votare una volta ogni cinque anni e poi andare al mare, dopo non ci lamentiamo delle caste e delle cricche che infestano il Paese.
Link: L'acclamazione di Alfano
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