sabato 14 luglio 2012

Grillo o Berlusconi?


In questi giorni si sono diffuse nella rete reazioni indignate contro Enrico Letta, esponente del Pd, per avere sostenuto in un'intervista al Corriere che il Pdl sia preferibile a Beppe Grillo. Le riserve su Grillo secondo Letta si basano sulle seguenti motivazioni: "In termini di programma di governo ho sentito tre cose da lui: non ripagare i debiti, uscire dall’euro, non dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia. Io sono all’opposto di queste idee. Preferisco che i voti vadano al PdL piuttosto che disperdersi verso Grillo".
L'aspetto interessante è che le reazioni degli "indignati" contro Letta non si sono basate sui contenuti del suo discorso, ma semplicemente sull'appartenenza alla "casta" dello stesso Letta e del Pd, sul fatto che Letta è il nipote di Gianni Letta, braccio destro di Berlusconi (secondo la solita visione italica per cui la famiglia viene prima di tutto e le colpe dei padri ricadono sui figli, anzi in questo caso addirittura le colpe degli zii ricadrebbero sui nipoti), sull'ipotesi che il Pd starebbe preparando un "inciucio" con il Pdl (inciucio è un altro termine poco sensato che viene usato per lanciare il sospetto di un'alleanza sottobanco o comunque per fini utilitaristici).
Personalmente, comunque, anche se non faccio parte della casta e non preparo inciuci, sono d'accordo con Letta (Enrico). Non che Berlusconi e il Pdl non abbiano difetti, anzi. Il Pdl è un partito personale, espressione degli interessi privati e personali del suo capo. La percentuale di suoi esponenti coinvolti in fatti giudiziari è molto elevata. Nel corso degli anni 2000, prima come Forza Italia-An e poi come Pdl, ha governato per circa otto anni, non intervenendo sui problemi strutturali dell'Italia, e lasciandola scivolare in un lento declino.
Tuttavia, quando ha vinto le elezioni è stato votato da milioni di italiani che lo hanno liberamente scelto, non ha preteso di imporre alla maggioranza la volontà della minoranza, non ha preteso di dire ai cittadini quello che dovevano fare.
Ora, chi è Grillo? Sarebbe preferibile a Berlusconi? Naturalmente per dare un giudizio completo, occorrerebbe vederlo all'opera. Tuttavia, ci si può basare su alcuni indizi, per vedere se si può considerare un uomo affidabile. Vediamone alcuni, che lasciano seri dubbi. Grillo è proprietario del marchio del suo movimento, per cui può cacciare chi vuole, come un despota. Sostiene che i figli degli immigrati non abbiano diritto alla cittadinanza; ha elogiato l'Iran, sostenendo che sia meglio di Israele: l'Iran che viola i più elementari diritti umani (mentre insulta tutti i giorni i nostri politici, che almeno non mandano in galera e non torturano nessuno); sostiene che la mafia sia migliore dello Stato, perché non uccide nessuno (!), e inoltre ha difeso la Lega e Bossi.
Ha sostenuto panzane come quella del latte che va bevuto crudo, o quella del signoraggio. Ha sostenuto che dobbiamo uscire dall'Euro. Poi come ho già detto più volta, insulta quelli che non la pensano come lui (e a giudicare dal linguaggio che usano gli "indignati" nei social network, direi che in questo ha fatto scuola).
Che credibilità può avere un uomo così? Be' io non so se sia meglio o peggio di Berlusconi, diciamo che è una bella lotta.

1 commento:

  1. S'è aggrappato a qualsiasi tipo di bufala complottista fino addirittura al neoborbonicismo!
    Poi se leggi il programma ci sono cose effettivamente alcune cose interessanti ma troppi sono sfondoni colossali...
    Io sono d'accordo sulla linea di base di far in modo che ci debba essere un pochino più di controllo popolare sulla politica, magari ci fosse un qualcuno un po' più serio a portare avanti quest'istanza invece di grillo....

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