giovedì 26 marzo 2009

Le legge Cirielli


Pochi conoscono la legge Cirielli (o meglio, ex-Cirielli), e i suoi nefasti effetti su moltissimi processi. Introdotta nel 2005 dal governo Berlusconi, questa legge riduce i tempi di prescrizione di molti reati, oltre al fatto che stabilisce che chi ha più di 70 anni non dovrà andare comunque in carcere.
Ad esempio per la violenza sessuale la prescrizione è scesa da 15 a 7 anni; per questo tipo di reato la riduzione della prescrizione è tanto più odiosa in quanto spesso le vittime della violenza trovano il coraggio di sporgere denuncia dopo anni (se ad esempio hanno subito violenza durante l'infanzia o l'adolescenza, magari da familiari).
Il risultato di questa legge è che, con i tempi lunghi della giustizia italiana, ogni anno migliaia di criminali evitano il processo e la condanna per sopraggiunta prescrizione.

Sempre grazie a questa legge Calisto Tanzi, il protagonista del crac Parmalat, pur condannato a dieci anni, ha evitato il carcere (dopo aver scontato pochi mesi tra il 2003 e il 2004).

Questa legge costituisce dunque una specie di indulto quotidiano, che a differenza di quello votato dal Parlamento durante il vituperato governo Prodi (ma con i voti decisivi di Forza Italia), continua anno dopo anno. Forza Italia è l'unico partito che ha votato sia l'indulto, sia le leggi come la Cirielli, o quella più recente sulle intercettazioni, che rendono più difficile il funzionamento della giustizia.

Eppure la destra, attraverso una geniale operazione mediatica, è riuscita ad accreditarsi presso molti elettori come il partito dell'ordine e della legalità...

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