martedì 17 marzo 2009

I Teodem, una spina nel fianco


Sabotare dall'interno, si sa, è il modo migliore per mandare in rovina un progetto. Ed è precisamente questo che si propongono di fare i cosiddetti Teodem, i cattolici fondamentalisti del Partito Democratico.
I Teodem rappresentano l'avamposto della Chiesa nel Pd, ed hanno lo scopo, neanche troppo dissimulato, di impedire che il Pd si comporti da partito laico e progressista sui temi legati ai diritti civili, quali il riconoscimento delle coppie di fatto, il testamento biologico, il divorzio breve ecc.
Il risultato è che nel Parlamento italiano viene a mancare un partito veramente laico, capace di riportare l'Italia al passo con i paesi civili (ad esempio gli unici paesi dell'Europa occidentale dove le coppie di fatto non sono riconosciute, sono l'Italia, l'Irlanda e la Grecia), e così viene anche resa impotente l'azione della maggioranza del Pd, composto da persone, compresi i cattolici democratici, che sarebbero favorevoli a leggi che estendessero i diritti civili.
In questo modo, poi, viene anche in secondo piano la differenza con il centro-destra, attualmente appiattito sulle posizioni più intransigenti della Chiesa.
Ma, se le cose stanno così, perché il Pd accetta di tenere tra le proprie fila questi personaggi dalle idee così illiberali? Semplice, per puro calcolo politico. Il Pd infatti da un lato pensa che tanto comunque gli elettori di sinistra, laici e libertari, lo voteranno, e dall'altro pensa che così si prenderà anche molti voti "moderati" e cattolici. E invece, sbaglia: gli elettori laici, sempre più delusi, disertano le urne, mentre quelli cattolici preferiscono indirizzare i propri voti verso i partiti clericali al 100% come l'Udc. E così il Pd continua a perdere sistematicamente tutte le elezioni, e per guadagnare qualche voto cattolico e non scontentare troppo la Chiesa, perde milioni di voti, che potrebbero provenire anche dagli elettori di centro-destra, che spesso sono più avanti dei loro rappresentanti, e sui certi temi non sono certo contenti che passi la linea della Chiesa.
Morale della favola: non si può tenere il piede in due staffe, o si è laici, o non lo si è.
Io, per parte mia, finché nel Pd ci saranno i Teodem, non andrò a votare.

1 commento:

  1. Perde anche, proprio per questo motivo, il voto di tanti cattolici che ritengono gli ideali cattolici siano qualcosa di più del difendere una certa visione della sessualità, la scuola privata cattolica o l'accanimento terapeutico.

    Pochi giorni fa una cara persona, cattolicissima, mi ha nominato suo fiduciario nel suo testamento biologico. Sappiamo entrambi che ha poco valore, e ne avrà probabilmente meno, ma mi ha colpito.

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