domenica 14 febbraio 2010

Due menzogne sulla crisi


In questi giorni i telegiornali italiani hanno diffuso allegramente due menzogne sullo stato dell'economia del nostro Paese. Del resto già nei mesi scorsi ci dicevano cose divertenti (se fossero vere) come "l'Italia guida la ripresa".

- Il Pil italiano è in linea con gli altri Paesi.

Secondo l'Istat, nel 2009 il Pil italiano è sceso del 4,9%, rispetto alla media europea del 4%. Ci hanno detto che è il dato peggiore dal 1971: vero, ma solo perché questo tipo di rilevazioni esiste dal 1971. Quindi in realtà sarebbe il dato peggiore del dopoguerra. Inoltre, una differenza di quasi l'1% in più, per loro non è niente. Però quando si parla di disoccupazione, il fatto che quella italiana sia dell'1% inferiore alla media europea, per i nostri telegiornali (oltre che per il governo) è indice di un ottimo risultato. Inoltre va ricordato che già nel 2008 il Pil italiano era sceso dell'1%, unico caso in Europa. Dunque la nostra ricchezza, che quando le cose vanno bene sale meno degli altri Paesi, quando le cose vanno male scende più che negli altri Paesi. Questa è la verità, anche se naturalmente i telegiornali non ce la dicono.

- Il debito scende.

Questa è la panzana più grossa che si potesse dire, ed è stata basata sulla notizia che a dicembre 2009 il debito è sceso rispetto a novembre. Ma a dicembre il debito scende sempre, questo dipende dalle entrate dello Stato. Per misurare il reale andamento del debito bisogna fare il paragone con lo stesso mese dell'anno precedente. E allora facendo così, si scopre che il debito pubblico sta salendo, altro che scendendo! Del resto nel 2009 il deficit è stato superiore al 5%, quindi non si capisce come il debito sia potuto scendere. E infatti il debito nel 2009 è salito 1.761 miliardi di Euro, contro i 1663 miliardi del 2008. Cento miliardi in più di debito in un anno: questo sarebbe il debito che scende! E visto che il deficit è previsto essere elevato anche quest'anno, già si sa che si viaggia verso il 120% del Pil. Insomma stiamo tornando ai primi anni '90. Però i Tg ci raccontano la barzelletta che il debito scende...

Per fortuna, qualche giorno fa ha parlato Mario Draghi, che come al solito ha esposto la situazione senza fronzoli e soprattutto senza ricorrere alle menzogne. Così, il governatore della Banca d'Italia ci ha detto: "Più di un anno fa l’Italia entrava nel pieno della crisi con un tasso di crescita basso, ai minimi europei; ora ne sta uscendo con un tasso di crescita basso, ai minimi europei".
Inoltre, Draghi ha ricordato che in Italia si continua a non fare le riforme, e che questo "ha segnato la perdita di competitività del Paese, che dura da un quindicennio".
Il discorso di Draghi è semplice e chiaro, e forse è per questo che la politica non lo recepisce. L'Italia è un Paese poco competitivo. E come può un Paese poco competitivo andare meglio degli altri?

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